La chiesa della Madonna della Stella è un piccolo edificio di particolare interesse storico e religioso che sorge in via Alcide De Gasperi.

L’edificio fu eretto nel 1919 da Don Orazio Della Tolfa, barone di Toritto e duca di Grumo, sui resti dell’antica chiesa di Santa Maria probabilmente risalente al V secolo e dedicata alla Beata Vergine Maria della Stella, come dimostra l’iscrizione fatta realizzare dal conte sull’architrave della porta principale, oggi in parte abrasa insieme al blasone del proprio casato.

Nel 1633 la famiglia della Tolfa rinunciò al feudo di Toritto, venduto prima ai De Sangro che vi rimasero sino al 1732 e poi alla famiglia Caravita.

La confraternita di san Rocco, nel 1777 chiese ed ottenne dal Duca una concessione temporanea per insediarsi nella chiesa.

In seguito all’abolizione della feudalità nel 1806 decadde il duca filippo Caravita e la chiesa con i suoi beni passò al Capitolo nel 1828.

A causa delle cattive condizioni dell’edificio nel 1861, il sindaco De Nora pensò di trasformarla in un asilo nido ma vi fu l’opposizione della Confraternita e del duca Giuseppe Caravita che riuscì a dimostrare la legittima proprietà della chiesa ceduta solo temporaneamente alla confraternita. Il duca a sue spese e con il contributo della confraternita restaurò la chiesa, rinnovò a quest’ultima la concessione “mundo durante” e fece apporre sulla porta laterale l’iscrizione “MADONNA DELLA STELLA. PROPRIETA’ CARAVITA. RESTAURATA NEL 1871”.

In seguito, il duca Bernardino Telesio, erede Caravita, rivendicò con un’azione giudiziaria il suo diritto di proprietà, riconosciuto dal Supremo Tribunale della Cassazione, restaurò la balaustra sul presbiterio e fece apporre in sacrestia una lapide che ricordasse la sentenza.

L’edificio presenta un’alto basamento in pietra che circonda tutto il perimetro e una zona superiore intonacata. È possibile accedervi sia dall’ingresso principale presente sulla facciata maggiore a spioventi, in cui si apre il portale architravato sormontato da una lunetta, sia da quello laterale la cui facciata è arricchita da tre piccole finestre e da un campanile a vela.

L’interno è a navata unica con copertura a botte e unghie laterali. L’altare maggiore è in marmo e su di esso è possibile ammirare due dipinti, una tela raffigurate la Madonna del Suffragio sormontata da una stella a otto raggi e l’altra raffigurante la Madonna con la stella sul velo e il Bambino.

Nella zona presbiteriale si conservano due piccole lapidi, una datata 1813 della duchessa Giulia Carafa, moglie del duca Caravita e l’altra di Maria Giuseppe Caravita, datata 1871.

Di fronte alla sacrestia vi è il vecchio altare di San Rocco risalente al 1871, anno dei restauri, che ospita la statua del sacro Cuore di Gesù e una statua in cartapesta del Cristo Morto. Il nuovo altare, presente di fronte alla porta centrale risale al 1910 e ospita la statua argentea del Santo, donata nel 1924 dai concittadini residenti in America.